I sintomi dell'anoressia che non riguardano il cibo.
L'anoressia nervosa ha diversi sintomi. Ogni sintomo ha una sua peculiarità e va conosciuto in modo attento e preciso. Non tutti i sintomi dell'anoressia riguardano il cibo.
La storia di Stefania
Quel “bisogno” di muoversi che non dà tregua.
Qualche tempo fa ho visitato una ragazzina che si è
rivolta al nostro centro in quanto affetta da anoressia nervosa, la chiamerò
Stefania.
Stefania ha 13 anni, si rivolge a me con quella tipica freschezza delle ragazzine che si accingono ad entrare nell’adolescenza.
Mi chiede aiuto e si confida con me.Un giorno mi dice “ma tu puoi aiutarmi per gli attacchi di ginnastica?Gli attacchi di ginnastica. Mi ha colpito molto questa definizione di un sintomo cardine dell’anoressia, mi ha richiamato un po’ gli attacchi di panico che, in modo totalmente avulso dalla volontà, si manifestano all’improvviso e senza una causa apparente riconoscibile.
Cosa dicono le ricerche scientifiche?
Le ultime ricerche riguardo ai meccanismi neurobiologici che sostengono il mantenimento dei sintomi correlati ai disturbi alimentari, mettono in evidenza un ruolo chiave dei circuiti regolati dalla dopamina (un neurotrasmettitore importante per la regolazione di molti circuiti neuronali, fra cui anche quelli deputati alle sensazioni di “piacere”), e ipotizzano che anche l’esercizio fisico, così come gli altri “metodi compensatori”, primo fra tutti il vomito autoindotto, possa di fatto diventareuna sorta di addiction.
Come una droga, una sostanza d’abuso, anche i comportamenti patologici si comporterebbero secondo uno schema che di fatto determinerebbe una sorta di craving e di astinenza. Anche il cibo, soprattutto quello arricchito di “additivi” palatabili, e gli zuccheri, possono determinare una dipendenza e dare
origine a fenomeni di food addiction, proprio come accade con le sostanze di abuso….ma di questo parlerò nelle prossime settimane. Ciò che voglio sottolineare e che è importante tenere d’occhio è la presenza di condotte che spingono le persone affette da DCA a muoversi in maniera incoercibile e che tale meccanismo, lungi dall’essere soltanto collegato al dispendio calorico che inevitabilmente l’esercizio fisico
comporta, induce e d’altro canto è sostenuto, da modificazioni neurotrasmettitoriali che coinvolgono diverse regioni del sistema nervoso centrale.
L'iperattività motoria come "sintomo anoressico"
L’iperattività motoria, non porta con sé tutti i correlati piacevoli che un sano esercizio fisico comporta (come il prefisso“iper” sottolinea), ma al contrario risulta assolutamente dannosa e in qualche modo “sgradevole” e, lungi dall’essere divertente e piacevole, diventa qualcosa da cui il soggetto non può decidere di sottrarsi.
In particolare l'iperattività motoria è caratterizzata da:
1. Dalla sensazione di essere “costretti a muoversi”.
2. Da una assoluta prevalenza rispetto alle altre attività della vita quotidiana (il
“bisogno” di muoversi, impatta negativamente sulle relazioni sociali e lavorative).
3. Dall’impossibilità di interrompere l’esercizio fisico anche in caso sia dannosa per la salute Vale la pena, infine, sottolineare il ruolo dell’iperattività motoria nel ridurre o controllare stati ansiosi. Moltissime volte mi capita di ascoltare dai miei pazienti di quanto il ricorso a questa
attività solitaria, ripetitiva, intensa e faticosa, sia una sorta di auto rimedio per controllare stati emotivi spiacevoli.
Dopo quanto detto mi sembra davvero che l’espressione utilizzata da Stefania racchiuda in sé tutto quel mondo di correlati psichici, psicologici e fisici che questo sintomo porta con sé. Gli attacchi di ginnastica….sono davvero “un attacco” che la psiche conduce contro sé stessa e il contro il corpo.
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